Cos’è l’amianto
Ultimo aggiornamento Lunedì 20 Settembre 2010 12:59
Con il nome amianto si indicano numerosi silicati idrati a struttura microcristallina, di varia composizione chimica e aspetto fibroso. Sono suddivisi in due grandi gruppi:
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ANFIBOLI (silicati di calcio e magnesio): crocidolite (foto 1); amosite (foto 2); antofillite; actinolite; tremolite
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SERPENTINO (silicati di magnesio): crisotilo (foto 3)
L'amianto si trova in natura legato ad altri minerali costituenti la roccia madre, dalla quale si asportano le fibre, e viene estratto in miniere o cave. In Italia vi sono consistenti giacimenti di crisotilo a Balangero e in alta Val di Lanzo (TO), in Val Malenco (SO), in Val Sesia (VC) e in Valle d'Aosta.
L'amianto è stato utilizzato in modo massiccio nel passato per le sue ottime proprietà tecnologiche: buona resistenza al fuoco e al calore, all’azione di agenti chimici e biologici, all’abrasione e all’usura; si lega facilmente con materiali da costruzione e, in particolare nel caso del crisotilo, è molto flessibile.
Per queste grandi qualità, associate a bassi costi, l'amianto è stato utilizzato per produrre un grande numero di manufatti per l'industria, l'edilizia, i trasporti e anche per uso domestico.
Il crisotilo, la crocidolite e l'amosite sono state le varietà più diffusamente utilizzate.
A causa degli accertati effetti dannosi delle fibre di amianto, in Italia sono state vietate "…l'estrazione, l'importazione, l'esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto…" dal 1993 (Link Legge n. 257 del 27/03/1992).
Attualmente sono ancora in opera una buona parte dei manufatti installati prima di allora.
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Fascio di crocidolite (amianto |
Fascio di amosite (amianto bruno) allo stereomicroscopio |
Fascio di crisotilo (amianto bianco) allo stereomicroscopio |